Quante volte hai sentito parlare del ginocchio del saltatore? Il dolore al ginocchio nella pallavolo è una patologia da sovraccarico causata da movimenti frequentemente ripetuti che provocano stress e danno al tendine rotuleo. In questo articolo ti spiegherò in maniera chiara quali sono i sintomi e come si cura questo dolore.
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Vai alla pagina contattiIl ginocchio del saltatore è una condizione infiammatoria meglio definita dal termine tendinopatia rotulea.
È caratterizzato da dolore nella regione anteriore del ginocchio che compare inizialmente con l’attività fisica e successivamente anche a riposo.
Rappresenta un infortunio frequente negli sportivi che praticano pallavolo, basket e atletica leggera. Il salto, i cambi di direzione e l’accovacciata, in particolare nel volley, sono i fattori di rischio maggiori.
Il sintomo caratteristico della tendinopatia rotulea è il dolore nella regione anteriore del ginocchio, localizzato nella parte inferiore della rotula, non sempre correlato a segni di infiammazione come gonfiore, rossore, calore e senso di debolezza dell’arto inferiore durante diversi gesti dinamici.
Circa il 40% dei pallavolisti soffre di tendinopatia rotulea. L’infortunio nel 33% dei casi costringe il giocatore a restare lontano dai campi per un tempo medio di 6 mesi e, secondo le statistiche, il 55% si ritira prematuramente dall’attività agonistica.
La fascia d’età più colpita è quella compresa fra i 16 e i 30 anni senza differenza tra i due sessi.
I fattori di rischio per la comparsa di questa patologia possono essere:
Intrinseci, ossia determinati dalle caratteristiche fisiche dello sportivo:
Estrinseci, cioè che non dipendono in senso stretto dall’atleta, ma piuttosto da quanto gli sta intorno. Ad esempio:
Nelle fasi iniziali il dolore è presente solo dopo l’attività fisica intensa e scompare con il riposo.
L’inizio insidioso del dolore fa sì che l’atleta tenda a sottovalutare il problema e a rinviare il consulto con lo staff medico della squadra solo nel momento in cui il dolore compare durante la performance.
Nelle fasi più critiche il dolore peggiora fino ad essere acuto e presente anche a riposo e nelle attività fisiche quotidiane come salire e scendere le scale o guidare un veicolo.
In base all’andamento dei sintomi la tendinopatia rotulea si evolve in 4 stadi diversi.
Fase 1: Dolore dopo l’attività sportiva
Fase 2: Dolore durante e dopo l’attività sportiva. La performance non è compromessa
Fase 3: Dolore più intenso e di maggior durata durante e dopo l’attività sportiva che impatta negativamente sulla prestazione dell’atleta
Fase 4: Dolore tendineo che indica un un grave danno strutturale
La valutazione dello staff medico e fisioterapico deve essere accurata per escludere la presenza di patologie che si manifestano con sintomi simili a quelli della tendinite rotulea.
E' il caso, ad esempio, delle disfunzioni femoro-rotulee (cioè di problematiche legate al movimento della rotula sul femore) e di particolarità anatomiche dell’adolescente che causano infiammazione all’inserzione del tendine sullo scheletro ancora immaturo (hai mai sentito parlare di morbo di Osgood-Schlatter?).
Fondamentale è la raccolta delle informazioni sulla storia clinica dell’atleta:
L’esame fisico in caso di tendinopatia rotulea rivelerà:
L’esame dinamico prevederà l’esecuzione dei test (dinamici) volti a riprodurre il dolore e osservare la biomeccanica del movimento (cioè come l’atleta si muove):
Oltre alla raccolta dei dati soggettivi, è fondamentale avere un colloquio con allenatori e preparatori atletici per capire
Tutti questi dati servono ai due staff per pianificare al meglio l’utilizzo dell’atleta ed il suo recupero .
A parte nella fase davvero acuta, nella quasi totalità dei casi non bisogna far sospendere l’attività pallavolistica, ma solamente variare un po’ quelli che sono i carichi di lavoro in modo da dare il tempo al fisioterapista di lavorare sulle strutture tendinee infiammate.
Chiaramente queste strategie vanno concordate con lo staff tecnico, in un contesto di totale armonia per dare priorità al recupero dell’atleta
RIPOSO ATTIVO
Punto chiave della fase acuta della tendinopatia rotulea è la rimozione dello stress al tendine che causa la sintomatologia dolorosa. Quindi occorre diminuire il carico allenante ed evitare di eseguire gesti atletici che prevedono l’accovacciata profonda e il salto.
In accordo con il fisioterapista è possibile fare attività aerobica.
GHIACCIO
L’applicazione di ghiaccio nell’area sotto rotulea da 5 a 10 minuti per 2/3 cicli più volte al giorno è utile per ridurre il dolore e l’infiammazione.
Per sviluppare un piano di trattamento strutturato sull’atleta, la valutazione dinamica e il ragionamento clinico devono servire ad identificare tutte le aree in disfunzione vicine o lontane dalla zona dolorosa.
Limitazioni articolari, deficit muscolari che alterano la meccanica del salto o della corsa devono essere tenuti in considerazione nella riabilitazione, per evitare recidive e migliorare la performance del pallavolista.
Nella fase acuta le tecniche manuali usate dal fisioterapista volte a ridurre dolore e migliorare la flessibilità dell’arto inferiore sono:
Tecniche Miofasciali:
Altre tecniche sono, ad esempio:
L’esercizio è di fondamentale importanza per permettere all’atleta di ridurre i tempi di recupero.
Nelle fasi dolorose della patologia gli esercizi non devono coinvolgere direttamente l’articolazione del ginocchio.
Una volta raggiunta la scomparsa del dolore è utile introdurre esercizi di rinforzo che coinvolgeranno il ginocchio con movimenti attivi come squat e varianti in isometrica (cioè in tenuta) ed eccentrica (cioè in frenata).
La progressione graduale di intensità e volume di esercizi deve essere guidata dalla completa remissione dei sintomi.
Ultima fase prima del ritorno in campo sarà strutturata con:
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